Materiali dei piani di lavoro: marmo, granito, kerlite, piastrellato, corian

La scorsa volta ho iniziato a parlare dei piani di lavoro cucina. Ho descritto nello specifico il laminato – con tutte le sue evoluzioni – e il quarzo tecnico. Oggi vediamo insieme altri materiali dei piani di lavoro, con i loro pro e contro.

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Non è tutto marmo ciò che luccica

MARMO
È un materiale completamente naturale, molto pregiato e igienico. Tuttavia, è molto difficile da piazzare in una cucina, difatti non si usa molto perché costa tanto ed è piuttosto delicato: tende a rigarsi facilmente e macchiarsi. Il suo più grande problema è il calore. Considera che il marmo, se ci si va a sbattere sopra con una pentola, rischia di crepare. E una volta crepato si può solo buttare, quindi va cambiato. Inoltre c’è da dire che spesso viene confuso con il granito. Infine, si pensa erroneamente che solo il marmo abbia la venatura. Ma non è così: anche il quarzo può essere venato.

GRANITO
Materiale 100% naturale. Ha un effetto granulare, quindi è il classico puntinato, quello che si vede nelle cucine della nonna, per capirci. Ha molti pro e contro del quarzo, la differenza sostanziale sta nell’estetica. C’è da dire che adesso si usa molto di più il quarzo. La scelta dei colori è limitata perché, essendo naturale, non presenta una vasta gamma di colorazioni. Essendo completamente naturale, ha una lavorazione più lunga perché ovviamente bisogna trattarlo in un modo diverso. Ma vediamo nello specifico le differenze tra i due materiali.

Materiali dei piani di lavoro: rivestimenti ceramici e piastrelle

KERLITE
La kerlite fa parte dei rivestimenti ceramici. Si tratta di un gres porcellanato che viene laminato. Sostanzialmente viene messo un rinforzo in fibra di vetro che va a dare maggiore stabilità al piano. Il problema è che sì c’è il rinforzo, dato appunto dalla fibra di vetro, però comunque è un piano molto sottile, come l’hpl, quindi si rischia di romperlo o scheggiarlo perché sostanzialmente è una piastrella. Ha, inoltre, un bordo molto sporgente. Di positivo c’è che non dà problemi con il calore ed ha la praticità di essere spesso a lastra unica, quindi si riesce ad avere un piano senza tagli né fughe.

PIASTRELLATO
Il piastrellato viene utilizzato principalmente sulle cucine in muratura. Sono le classiche cucine che si facevano in taverna una volta e che hanno un effetto retrò. Al posto di fare un piano con un determinato materiale, lo si “ricopre” con le piastrelle. Quindi si piastrella tutto il piano in modo da avere quell’effetto classico da tavernetta. Ha due grandi problemi il piastrellato. Il primo è che – come tutto ciò che riguarda ceramiche e piastrelle – con gli urti si scheggia. Il secondo riguarda la poca praticità nel pulirlo. Le piastrelle hanno le fughe e pulirle non è affatto semplice. Tra l’altro, c’è da sfatare una diceria: non è vero che la cucina in muratura costi meno di quella “normale”. Costa uguale.

Il corian: per chi non ha problemi di budget

CORIAN
È un materiale molto tecnico con una bassissima percentuale di minerale naturale, per il resto è tutto polimero acrilico. È molto igienico, non trattiene i batteri e non ha fughe. Può essere modellato come si vuole. Tuttavia non è un piano che metterei in una cucina, sia per il fatto che è monocolore con la finitura omogenea senza alcun tipo di variazione, sia perché è pur sempre un materiale plastico. Senza dimenticare un dettaglio non da poco: il suo costo è decisamente molto alto. Quindi, a meno che non si debba fare una cosa specifica per uno spazio particolare e non si abbiano problemi di budget, non lo consiglierei.

Vuoi sapere di più su questi materiali? Hai qualche curiosità che vuoi chiedermi? Contattami e sarò ben felice di risponderti!

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